Dall’inizio di giugno il coppo fotovoltaico Invisible Solar è entrato ufficialmente in produzione, dopo anni di ricerche per migliorare il prodotto e sviluppare la linea produttiva. Il prodotto si sposa bene con le esigenze dei centri storici italiani, che hanno bisogno di essere rinnovati in chiave sostenibile pur sottostando ai vincoli dei Beni Culturali che, normalmente, rendono difficili queste azioni.
Il coppo fotovoltaico Invisible Solar invece si integra nell’estetica dell’edificio storico, permettendone una completa riqualificazione. Nel 2010 l’invenzione è stata premiata da Marevivo e ha ottenuto riconoscimenti da ENEA e da altri enti; nel 2015 il Ministero dei Beni Culturali (MiBACT) ha inoltre inserito il coppo Invisible Solar e la tecnologia del Fotovoltaico Invisibile nelle Linee di indirizzo per il miglioramento dell’efficienza energetica nel patrimonio culturale. Architettura, centri e nuclei storici e urbani.

Il coppo fotovoltaico Invisible Solar è formato da un composto polimerico atossico e riciclabile, all’interno del quale sono incorporate delle celle di silicio monocristallino. Una speciale superficie, opaca alla vista e trasparente per i raggi solari, ricopre le celle nascondendole senza intaccarne il funzionamento. Invisible Solar viene installato come un coppo in cotto, si mimetizza nella continuità estetica del tetto, ed è autopulente e disinquinante; la luce attiva un processo naturale e infinito che purifica l’aria mentre pulisce la superficie del coppo, che può sopportare un elevato carico statico, non teme solventi chimici e agenti atmosferici.
Il coppo fotovoltaico è stato progettato e realizzato da Dyaqua, laboratorio vicentino specializzato in soluzioni per l’integrazione estetica e architettonica delle tecnologie fotovoltaiche e illuminotecniche; il prodotto è stato realizzato con materiali atossici, anche naturali o da riuso, tutti riciclabili.
L’installazione del coppo Invisible Solar si effettua con pochi e semplici passaggi ed è simile a quella utilizzata per i classici coppi in cotto, permettendo di sostituire la copertura esistente senza bisogno di strutture aggiuntive.
Fonte: Greenplanner magazine